Il documento elaborato dalla Commissione Nazionale Discipline Mentali e pubblicato sul numero 1/2021 della Rivista PNEI Review è il risultato di un lungo lavoro di riflessione e di confronto che ha dato la possibilità di rileggere le diverse tradizioni psicologiche e psicoterapeutiche in un’ottica moderna, agganciandole al nuovo paradigma scientifico della Psiconeuroendocrinoimmunologia, al fine di elaborare una proposta di rinnovamento teorico e clinico delle diverse professioni “psi”.
La tradizione della Psicoterapia della Gestalt appartiene ai modelli della cosiddetta “terza forza”, ovvero quegli approcci che, a cavallo tra le due metà del secolo scorso, hanno messo in discussione le grandi tradizioni preminenti al tempo: la Psicoanalisi e il Comportamentismo. Gli approcci psicoterapeutici in questione, denominati nel loro insieme anche come la corrente della “psicologia umanistica”, tendevano ad offrire ognuno un punto di vista orientato alla salute più che alla malattia, sottolineando soprattutto le risorse sempre presenti nell’individuo per usarle terapeuticamente in funzione del benessere.
Nel seminario qui proposto verranno ripercorse le tappe fondamentali della fondazione della Psicoterapia della Gestalt, attraverso la storia del suo principale creatore, Fritz Perls, per mostrare come, sia da un punto di vista teorico che clinico, questo approccio abbia anticipato molte delle conoscenze e competenze attuali, confermate e utilizzate oggi nella clinica e che trovano nel paradigma PNEI una naturale prosecuzione teorico-scientifica.
Il confluire e l’integrazione, nel modello della Psicoterapia della Gestalt, delle maggiori teorie filosofiche e psicologiche della prima metà del Novecento, ha dato vita ad un modello teorico che vede l’organismo nella sua interezza, superando l’annosa dicotomia mente-corpo, e che concepisce la cura psicologica come un’esperienza relazionale che aiuta il paziente nella conoscenza e nell’ascolto di sé, in funzione del superamento di quelle “interruzioni del contatto” che ostacolano una sana autoregolazione organismica e quindi il benessere. L’organismo umano, inoltre, viene osservato non come avulso dall’ambiente di vita, ma come continuamente in relazione con esso, influenzato da esso, e sul quale la persona può sempre intervenire. Un ambiente che non è solo la rappresentazione delle relazioni familiari, ma che si allarga fino a comprendere il tessuto culturale, economico e politico in cui l’individuo vive e che non può non impattare sulla sua salute mentale e fisica.
È possibile oggi rileggere e rinnovare i fondamentali contributi della Psicoterapia della Gestalt alla luce della Psiconeuroendocrinoimmunologia, con la quale condivide lo stesso impianto paradigmatico. Le attuali scoperte scientifiche sul funzionamento dell’organismo, che sostanziano il paradigma PNEI, forniscono infatti quelle conoscenze mancanti all’epoca della nascita della Psicoterapia della Gestalt ma comunque intuite dai suoi fondatori.
I temi dell’organismo intero, dell’individuo plasmato dalle relazioni familiari e ambientali, della centralità delle emozioni, della salute come recupero di un equilibrio e dell’autoregolazione, sono tutte questioni centrali nel modello PNEI, che possono sostanziare la Psicoterapia della Gestalt di quella conoscenza scientifica mancante e di un linguaggio moderno e scientificamente fondato.
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(Fonte immagine: pubblico dominio)
Bibliografia
- Bastianelli et al. (2021), Un nuovo paradigma per le scienze e le professioni psicologiche e psichiatriche, PNEI Review, 1:12-69.
- Bottaccioli & Bottaccioli (2017), Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. Il manuale, Milano, Edra.
- Perls et al. (1997), Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento della personalità umana, Roma, Astrolabio Ubaldini.
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