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Raffaella Cardone, Giulia Tossici

Negli ultimi vent’anni il panorama psicoanalitico ha attraversato profonde trasformazioni attraverso gli scambi tra le principali regioni dove si è sviluppata la psicoanalisi: Europa, Sud America, Nord America. Se si segue la classificazione proposta da Gabbard (2018, pag. 15) è possibile identificare quattro macro-modelli di riferimento del movimento psicoanalitico:

  • la psicologia dell’Io
  • la teoria delle relazioni oggettuali
  • la psicologia del sé
  • la teoria dell’attaccamento

Nonostante la diversità di questi approcci sono identificabili, secondo Gabbard, alcuni snodi teorici chiave che rappresentano i fondamentali della teoria e della pratica psicodinamica e, al di là delle specificità delle singole tradizioni, un patrimonio comune e condiviso. Si tratta di 5 principi:

  1. Gran parte della vita mentale è inconscia. Sintomi e comportamenti hanno molteplici funzioni e sono determinanti da forze complesse spesso inconsce
  2. L’adulto è plasmato dalle interazioni fra esperienze infantili e fattori genetici
  3. Il transfert del paziente nei confronti del terapeuta è una fonte primaria di comprensione (come anche la resistenza al processo terapeutico)
  4. Il controtransfert del terapeuta fornisce indicazioni importanti per comprendere ciò che il paziente induce negli altri
  5. Il terapeuta psicodinamico aiuta il paziente ad acquisire un senso di autenticità e unicità

Siamo partite da questi principi per articolare il confronto e il dialogo tra la PNEI e la psicoanalisi, prendendoli in esame singolarmente e accostandovi una serie di considerazioni e potenziali integrazioni basate sul paradigma della PNEI. Ne è emerso un quadro fecondo di spunti e di potenziali sviluppi centrati sullo studio del paradigma allostatico e la valorizzazione dell’epigenetica anche in campo psicologico. A partire da questo paradigma, che studia in maniera scientifica e non riduzionistica i rapporti tra mente e corpo, si apre infatti la possibilità di:

  • rileggere in chiave allostatica i modelli inconsci di elaborazione dell’esperienza
  • studiarne la trasmissione intergenerazionale nel quadro scientifico dell’epigenetica
  • valorizzare in chiave adattativa i fenomeni transferali e controtransferali, inserendoli in una concezione non più solo diadica e interpersonale ma orientata allo studio della dimensione sociale
  • integrare la visione del soggetto nella sua originaria unitarietà di mente e corpo, intrecciandone gli aspetti biologici e gli aspetti psicologici, la dimensione individuale e quella sociale, per una comprensione a 360° gradi della soggettività unica di ogni paziente, in linea con una logica di intervento multidisciplinare, di equipe e di network tra specialisti

In questa prospettiva la PNEI non è semplicemente un nuovo approccio alla psicoterapia, bensì un paradigma medico-scientifico che offre ai diversi orientamenti psi un framework ormai piuttosto articolato e consolidato di conoscenze, modelli e strumenti che rafforzano il discorso psicoanalitico sia nelle sue intuizioni teorico-cliniche di base che nell’efficacia delle metodologie terapeutiche attuate a livello di trattamento. Una cornice di riferimento più ampia, capace di organizzare in un sistema coerente gli aspetti nevralgici e fondativi dell’epistemologia psicodinamica e di indicare tutta una serie di traiettorie di sviluppo futuro della clinica e della teoria psicologica su cui sarebbe particolarmente importante concentrare gli sforzi di ricerca e di riflessione.

L’ambizione è favorire, a partire da questo framework comune, la ripresa del dialogo tra i diversi orientamenti psicodinamici che un secolo di frammentazione, contrapposizione e particolarismi ha inaridito, finendo per indebolire tutti coloro che si occupano della salute e del benessere psicologico dei pazienti. Un rafforzamento della psicoterapia in generale, a partire dalle evidenze scientifiche della sua efficacia, non può infatti che sostenere la riconquista di quel posto al sole che, ad oggi, le principali istituzioni internazionali che si occupano della salute hanno riservato per lo più ai soli approcci “evidence-based” cognitivo-comportamentali, impedendo di fatto al mondo psi di esprimere appieno le sue ben più ricche e variegate potenzialità di studio, ricerca e cura.

Se ti interessa approfondire il ruolo della psicoterapia psicodinamica nel panorama moderna della cura della psiche e della medicina integrata, acquista il corso La PNEI e le Tradizioni Psicologiche, diretto in particolare a tutti gli operatori della psiche che vogliono far dialogare fra loro i vari orientamenti psicoterapeutici al fine di superarne le divisioni e i limiti e integrarli con le più recenti conoscenze PNEI.

(Fonte immagine: Pablo Picasso (1937), Ritratto di Dora Maar, olio su tela, 92 x 65 cm, Parigi, Musée National Picasso)

Bibliografia

  • IPA (2021), Dizionario Enciclopedico Interregionale di Psicoanalisi dell’IPA, disponibile a questo indirizzo.
  • Gabbard (2018), Introduzione alla psicoterapia psicodinamica, Terza Edizione, Milano, Raffaello Cortina Editore.
  • Bastianelli et al. (2021), Un nuovo paradigma per le scienze e le professioni psicologiche e psichiatriche, PNEI Review, 1:12-69.