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Aida Francomacaro

Affettività e sessualità nell’età scolare

Perché è così importante parlare di Sessualità e Affettività in età scolare?

Perché è così urgente entrare nelle Scuole per “educare” i ragazzi alla sessualità ed affettività? Queste domande hanno una difficile risposta soprattutto nel nostro Paese che assolve poco a tali esigenze. Non esistono figure di riferimento per gli studenti a cui potersi rivolgere anche se poche progettualità cercano di compensare una tale carenza. I dati crescenti sulle IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili), gravidanze indesiderate in adolescenza, e la violenza sessuale e di genere, hanno portato la comunità scientifica ed educativa a chiedersi sull’importanza di “parlare” di sessualità e affettività con i giovani. Per maturare un atteggiamento positivo, consapevole verso la sessualità e affettività c’è bisogno di conoscerla in modo consapevole per evitare i rischi e per costruire anche solide relazioni nel rispetto di se stessi e degli altri.

Costruire un concetto di sessualità ed affettività come un aspetto del potenziale umano e non visto solo in chiave dei rischi che un giovane può correre come infezioni o gravidanze indesiderate. Non un approccio che “spaventa” che intimorisce, ma un atteggiamento positivo, e incentivante per una relazione “sana”. Un intento a sviluppare nei ragazzi e nelle ragazze quelle competenze che li rendono capaci di costruire autonomamente la loro sessualità. Costruire relazioni nella consapevolezza e nella prevenzione dei rischi.

Siamo di fronte ad un nuovo bisogno di educazione sessuale

I nuovi assetti culturali dovuti alle migrazioni, la diffusione di nuovi mezzi di comunicazione, internet, la comparsa e la diffusione di HIV e AIDS, la preoccupazione per l’abuso sessuale su minori, e le forme di violenza all’interno delle relazioni affettive. Tutto questo ha posto un grande accento sull’importanza della sessualità e affettività nello sviluppo di un giovane uomo e una giovane donna.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), sono state definite delle terminologie e descrizioni importanti:

Sesso: si riferisce alla caratteristiche biologiche che in generale definiscono un essere umano come femmina e come maschio, anche se spesso con tale termine si definisce l'”atto”.

Sessualità: è un aspetto centrale e naturale della vita di ogni uomo e ogni donna, in tutto l’arco della loro vita. Essa comprende il sesso, l’identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. Essa si esprime in pensieri, fantasie, atteggiamenti, valori, convinzioni, pratiche, ruoli e relazioni. Essa può variare da un’ampia gamma di aspetti.

Salute Sessuale: è l’integrazione di aspetti somatici, affettivi, intellettuali, sociali dell’essere
sessuale, in modalità positiva. Che vadano a valorizzare la persona, la comunicazione e l’amore. Non è la semplice “assenza di malattia”, ma uno stato di benessere, fisico, emotivo, mentale, sociale relativo alla sessualità.

Diritti Sessuali: tutti i diritti umani già riconosciuti da leggi nazionali, diritti che garantiscono alla persona di essere libera da coercizione discriminazione e violenza.

Partire dalla conoscenza del proprio corpo

Quali sono gli organi sessuali interni ed esterni, come funzionano, come reagiscono a determinate condizioni psico fisiche. Tutti aspetti importanti da conoscere per meglio comprendere eventuali anomalie, o cambiamenti. Il corpo che cambia in adolescenza. Come riconoscere i cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi. La pubertà inizia intorno ai 13 e 15 anni, l’adolescenza termina tra i 23-25 anni, non è un’età certa: dipende da fattori culturali e individuali. La pubertà indica l’inizio dello sviluppo delle caratteristiche secondarie (peli, muscoli, crescita del pene, dei testicoli, tono della voce, sviluppo della ghiandola mammaria, prime mestruazioni). In questa fase c’è la scoperta del piacere attraverso l’esplorazione del proprio corpo.

Si parla di “verginità” per indicare la condizione di una persona che non ancora avuto rapporti sessuali. Questa condizione non può essere accertata attraverso un esame fisico né per le ragazze né per i ragazzi. Spesso l'”imene” e il “frenulo” si associano alla perdita di verginità: in realtà anche durante i rapporti sessuali penetrativi non avviene la completa rottura né dell’imene né del frenulo.

Quando si parla invece di “debutto sessuale” e non di “perdita della verginità” per indicare che avere i primi rapporti sessuali e approcciarsi ad una vita sessuale non significa “perdere” qualcosa, ma “guadagnare” qualcosa ossia consapevolezza e conoscenza di sé e degli altri.

La sessualità è un percorso personale e relazionale, di conoscenza e di scambio che deve basarsi su empatia, consenso e rispetto reciproco

L’attuale situazione sociale impone spesso chiarimenti circa alcuni concetti importanti che spesso possono provocare confusione in generale ma nel particolare a soggetti giovani in fase di sviluppo psico fisico. Cos’è l’identità sessuale, di genere, l’orientamento sessuale, il ruolo di genere, gli stereotipi di genere.

Parliamo di identità di genere a partire dalle componenti biologiche del sesso, dall’autopercezione dei genitali. Come gli individui percepiscono se stessi elemento importante per relazionarsi con gli altri.

Lo sviluppo dell’identità di genere è il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici e socioculturali. Ormoni e geni causano differenze nella morfologia e nella fisiologia umana, che a loro volta possono portare a differenti interazioni con l’ambiente.

All’età di 2-3 anni i bambini sanno già cosa significa essere femmina o maschio. Sanno già riconoscere la loro identità di genere secondo le categorie stabilite dal proprio contesto sociale di riferimento (riconoscimento del genere); verso i 3-4 anni acquisiscono la comprensione che l’identità di genere non cambia nel tempo (costanza di genere); verso i 5-7 anni comprendono che la loro identità non dipende dall’apparenza (capelli corti o lunghi, attività svolte- coerenza del genere).

L’adolescenza è un passaggio evolutivo importante nel consolidamento dell’identità di genere

Le modifiche corporee di questa fase ridanno salienza alle dimensioni dell’identità di genere e lo sviluppo dell’orientamento sessuale mette in gioco alcuni aspetti connessi al genere.

L’identità di genere è una creazione personale, esito dell’interazione a livello psicologico degli aspetti bio-psico-socio-culturali. L’identità di genere di solito si sviluppa in accordo con le caratteristiche fisiche del sesso ed è nella maggior parte dei casi stabile. Tuttavia vi sono persone che percepiscono discordanza tra genere assegnato e genere percepito a partire dall’infanzia o adolescenza. Per questi l’identità di genere non è permanente.

Transgender indica quelle persone che attraversano i confini del genere rispetto all’identità ed espressione, e che stanno dunque al di là del genere assegnato alla nascita o delle aspettative sociali su femminilità e mascolinità (trans = al di là, attraverso).

Cisgender persone che si posizionano dalla stessa parte del genere assegnato alla nascita (cis = di qua).

Persone transgender possono sentire di appartenere al genere opposto di quello assegnato e transitare da un genere all’altro. Altre invece non si riconoscono nell’identità di genere binaria o sentono di appartenere ad entrambi i generi (bi gender). Altri sperimentano una variazione durante il corso del tempo tra i poli dei due generi (genderfluid) oppure non utilizzano la polarità per definirsi (agender). Oppure sentire di appartenere a tutti i generi (pangender).

Molte persone sperimentano il disagio dovuto alle richieste sociali di doversi inserire in una determinata categoria di genere in cui non si riconoscono: non soffrono per vivere in un corpo che non corrisponde alla loro identità, ma piuttosto per doversi conformare ad un’identità che non sentono propria. Il fatto che nella società occidentale per essere considerati appartenenti ad un determinato genere occorra avere un corpo corrispondente potrebbe contribuire alla richiesta di prendere in considerazione una transizione fisica (trattamento ormonale o chirurgico) rispetto al genere percepito. Si parla di Disforia di genere, ossia a quel disagio provato in relazione alla discordanza tra genere assegnato alla nascita e quello percepito (DSM V, 2013). Non è l’identità in sé ad essere una questione di rilevanza clinica ma la sofferenza per questa condizione.

Ruolo di genere: non nasciamo con un ruolo ma lo apprendiamo dalla socializzazione ossia l’insieme di quei comportamenti tramite i quali un individuo assume come proprie credenze e comportamenti che una determinata cultura ritiene appropriati.

Stereotipi di genere: servono a semplificare la realtà forniscono riferimenti alle nostre aspettative e informano le nostre azioni.

Il primo rapporto sessuale, la cosiddetta “prima volta”: un’esperienza molto importante nella vita di un ragazzo e di una ragazza. Quando “farlo?” I primi contatti sessuali sono un passaggio importante e comprendono i primi contatti e le prime relazioni con altri.

Secondo i dati dell’OMS più di un milione di persone contrae una IST (Infezione sessualmente trasmissibile) ogni giorno

Le IST hanno un’elevata probabilità di portare a gravi conseguenze come Infertilità, problemi in gravidanza, HIV e AIDS, Tumori. Molte IST sono asintomatiche. I soggetti sono più suscettibili alle IST per un tessuto più esposto. Tra i casi segnalati in Italia i giovani tra i 15 e i 25 anni rappresentano il 19% del totale.

“Educare alla sessualità” significa “apprendere gli aspetti cognitivi, fisici, emotivi, sociali e relazionali della sessualità.

L’educazione sessuale inizia nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e l’età adulta

Ha lo scopo di favorire lo sviluppo di bambini e ragazzi, fornendo conoscenze e competenze, per comprendere la propria sessualità e goderne comportandosi in modo responsabile rispetto alla propria salute e a quella degli altri. Un’attenzione incentrata sulla sessualità come potenzialità umana positiva, come fonte e soddisfazione di piacere.

La sessualità è una componente centrale nell’essere umano. L’educazione sessuale aiuta a preparare la gioventù alla vita in generale, specialmente per quanto riguarda costruire e mantenere relazioni soddisfacenti e contribuisce allo sviluppo della personalità e della capacità di auto determinazione.

Gran parte della nostra vita è occupata da questioni relative alla nostra identità maschile e femminile e ai rapporti con gli altri rappresentanti del nostro sesso o del sesso opposto.

Per educazione sessuale s’intende una “disciplina” da introdurre nelle scuole che si occupi di sessualità ed affettività. Da qualche decennio si assiste ad un dibattito in varie sedi sulla necessità di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole.

Se ti interessa approfondire lo sviluppo di una sana affettività nei giovani, iscriviti al corso Affettività e sessualità nell’età scolare della Dott.ssa Aida Francomacaro.

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(Fonte immagine: docente)