Arianna Bellelli, 5° anno di Odontoiatria
Sinergie tra odontoiatria ed osteopatia nella gestione dei Disordini temporo-mandibolari
Partiamo dall’inizio: cosa sono i TMDs?
I disordini temporo-mandibolari (TMD) costituiscono un insieme di condizioni dolorose e/o disfunzionali di natura infiammatoria e/o degenerativa che interessano le articolazioni temporo-mandibolari, la muscolatura masticatoria e le strutture che con esse contraggono rapporti anatomo-funzionali.
Il dolore può essere un sintomo comunemente associato ai TMD. Questi sono abbastanza frequenti nella popolazione e risultano infatti essere i secondi dolori più comuni, riportati dal paziente che giunge in studio odontoiatrico, dopo il dolore di tipo dentale.
Ma quali sono i fattori che stanno alla base di questa condizione?
Negli ultimi 20-30anni si è capito che ci sono almeno 5 fattori eziologici conosciuti che devono essere considerati nei TMD e questi sono: 1) condizioni occlusali 2) traumi 3) stress emotivo 4) dolore irradiato 5) attività parafunzionali.
1) Condizioni occlusali
Sembrano esserci due modi in cui i denti possono essere associati ai sintomi dei TMD. Il primo è collegato ad un cambiamento acuto della condizione occlusale mentre il secondo è collegato al carico delle strutture masticatorie in assenza di un’articolazione temporomandibolare stabile. Il modo in cui l’occlusione influisce sui TMD può essere riassunto dalle seguenti due affermazioni: I problemi che si verificano mentre si portano i denti in
occlusione, come i restauri alti, trovano risposta nei muscoli. Tuttavia, una volta che i denti hanno raggiunto l’intercuspidazione, i problemi di carico si ripercuotono sulle articolazioni.
2) Traumi
Un trauma nella regione facciale può causare una modifica dell’articolazione, determinando un problema intracapsulare. Il trauma sembra essere più correlato ai disturbi intracapsulari che ai disturbi muscolari. Una volta iniziato il dolore articolare, i muscoli rispondono in modo protettivo e quindi può essere difficile separare le condizioni dolorose. Un colpo improvviso in faccia rappresenta un macrotrauma. Tuttavia anche i microtraumi possono essere un problema.
3) Stress emotivo
Ci sono molte evidenze sul fatto che l’aumento dei livelli di stress emotivo possano essere un fattore eziologico associato ai TMD. È stato dimostrato che gli individui sottoposti a stress emotivo acuto mostrano, in EMG (Elettromiografia) un leggero aumento dell’attività dei muscoli masseteri. Questa è una risposta normale, ma se lo stress risulta prolungato il muscolo può mostrare segni di affaticamento, tensione e dolore. I fattori di stress prolungati possono provocare un aumento o una sovraregolazione del sistema nervoso autonomo e quando ciò si verifica, il sistema nervoso centrale può svolgere un ruolo attivo nel mantenere la condizione del dolore, rendendone più difficile la gestione.
4) Dolore irradiato
La dicitura “dolore irradiato” si riferisce a qualsiasi fonte di impulsi neurali che hanno origine in altre strutture anatomiche e portano ad un’esperienza dolorosa a carico dell’ATM. Fonti comuni di input di dolore irradiato sono le strutture muscolari e articolari. È importante che clinico si renda conto che l’input del dolore può avere origine da molte strutture anatomiche.
5) Attività parafunzionali
I pazienti che riferiscono di svegliarsi al mattino con muscoli doloranti hanno alta probabilità di soffrire di bruxismo durante la notte, e questo può essere considerato un fattore eziologico per i TMD. Tuttavia, ci sono altri pazienti che non riferiscono alcun dolore al risveglio, ma piuttosto nel tardo pomeriggio o la sera. Questi individui possono sperimentare il serramento diurno o possono avere una base eziologica completamente diversa per il loro dolore miogeno. Queste attività sono dunque diverse e probabilmente rispondono a strategie differenti di trattamento.
Cosa ci dice la letteratura in merito alla sinergia tra osteopatia ed odontoiatria nella gestione dei TMD?
La letteratura scientifica ci dice che l’osteopatia, nella gestione dei TMD, consente:
- Riduzione del dolore
- Aumento dell’apertura attiva della bocca ed un aumento della velocità di apertura attiva della bocca
- Riduzione del dolore durante l’apertura della bocca
- Riduzione della prevalenza dei sintomi in pazienti con clic e crepitio
- Miglioramento della disfunzione dell’ATM con un impatto positivo sulla qualità di vita
- Minor utilizzo di farmaci
- Miglioramento dell’attività dei muscoli masticatori
- Rilassamento della muscolatura ipertonica che porta ad un miglioramento della biomeccanica dell’ATM.
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(Fonte immagine: libero dominio)
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