Marco Chiera
Gli Effetti della Dieta Ipocalorica nelle Atlete di Resistenza
Introduzione alla Dieta Ipocalorica
Una dieta ipocalorica è un’alimentazione che prevede un consumo di calorie (quindi energia) inferiore rispetto all’effettivo fabbisogno che una persona dovrebbe avere sulla base del suo stile di vita. La conseguenza di una dieta ipocalorica è spesso una bassa disponibilità energetica (LEA), ossia il non avere abbastanza energie per sostenere le funzioni corporee e la performance atletica ottimale. Questo problema è particolarmente prevalente tra le atlete di resistenza, dove può causare gravi effetti sulla salute e sulle prestazioni.
Impatto della LEA sul Sistema Immunitario
Incremento dello Stress Ossidativo nelle Cellule Immunitarie
Uno studio ha rivelato che un periodo di 14 giorni di LEA aumenta significativamente la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC). Questo aumento è associato a un incremento del 94% nel contenuto proteico di NADPH ossidasi 2 nelle PBMC e un aumento del 22% nei livelli di cortisolo. Questi dati indicano un elevato stress sistemico, ossia un importante affaticamento dell’organismo, senza contare che alti livelli di cortisolo si legano a minore massa muscolare ed ossea, aumentando il rischio di sarcopenia o osteopenia.
Modifiche nelle Proteine Infiammatorie Plasmatiche
A riprova di questo stress ossidativo sistemico, durante lo stesso periodo è stata osservata una modifica significativa nelle proteine infiammatorie plasmatiche, come un aumento di MCP-1 e una riduzione di IL-18R1. Questi cambiamenti suggeriscono che la LEA seguente ad una dieta ipocalorica nelle atlete possa incrementare i livelli di infiammazione e favorire il rischio di malattie e infezioni (l’interleuchina IL-18R1 è infatti tipicamente prodotta dai linfociti T come fattore di difesa).
Gli Effetti della LEA sulle Prestazioni Sportive
Gli effetti di una dieta ipocalorica nelle atlete non sono sono solo generali, ma si possono ripercuotere sulla prestazioni sportive. A tal proposito, bisogna ricordare che le donne, rispetto agli uomini, convogliano buona parte del loro fabbisogno energetico per far funzionare al meglio l’apparato riproduttivo e tutto quanto è legato all’attività estrogenica. Pertanto, una LEA derivata da una dieta ipocalorica nelle atlete può facilmente avere ripercussioni più pesanti che negli atleti maschi (benché anche costoro ne soffrano).
Riduzione delle Prestazioni di Resistenza
Le atlete con LEA hanno infatti mostrato una significativa riduzione delle prestazioni. Durante un test ciclistico di 20 minuti, le atlete hanno riportato un calo del 7,8% nella potenza media, che non è stata completamente recuperata dopo tre giorni di reidratazione con una dieta energeticamente ottimale. Questo effetto persistente sottolinea l’importanza di un’adeguata disponibilità energetica per mantenere prestazioni ottimali.
Gli Effetti sulla Mobilizzazione dei Leucociti
La LEA ha anche compromesso la capacità del corpo di mobilizzare i leucociti in risposta all’esercizio acuto, con una riduzione del 14,2% nella risposta dei leucociti totali e una riduzione del 24,8% dei neutrofili. Questo dato è particolarmente importante in quanto, sebbene una buona attività fisica sia essenziale per il buon funzionamento del sistema immunitario, uno sforzo fisico importante, come nel caso di atlete d’élite, può risultare controproducente predisponendo, al contrario, ad infezioni. E a quanto pare, una dieta ipocalorica favorisce proprio questo effetto negativo.
Cause e Conseguenze della LEA
Cause Comuni della LEA
La LEA può derivare da una combinazione di fattori, tra cui la mancanza di conoscenze nutrizionali adeguate – che porta ad una dieta ipercalorica e priva di fattori nutritivi (fra cui gli antiossidanti) essenziali –, orari di allenamento intensi, e comportamenti alimentari disordinati. Molte atlete, spinte dalla pressione di mantenere un certo peso o forma fisica, possono ridurre eccessivamente l’apporto calorico, pensando erroneamente che ciò migliori le prestazioni.
Conseguenze a Lungo Termine
Le conseguenze della LEA non si limitano alle prestazioni atletiche; come accennato brevemente, includono anche un aumento del rischio di sviluppare disturbi alimentari, problemi di salute ossea e alterazioni endocrinologiche come l’amenorrea ipotalamica funzionale. Questi problemi possono portare a un decremento significativo della qualità della vita e della longevità atletica. A tal proposito, infatti, infiammazione e cortisolemia aumentano il rischio di infortuni.
Prevenzione e Gestione della LEA
Strategie di Nutrizione Basate sulle Necessità
Per prevenire la LEA, è fondamentale adottare strategie nutrizionali adeguate che garantiscano un apporto calorico sufficiente per coprire le esigenze energetiche dell’allenamento e delle attività quotidiane. Questo include una dieta equilibrata, ricca di carboidrati derivanti da cibi integrali e di fibre che proteggano la salute intestinale, proteine e grassi sani, oltre a tutti i micronutrienti essenziali.
Il Ruolo dei Coach e degli Staff
I coach e gli staff tecnici svolgono un ruolo cruciale nella gestione della salute delle atlete. Essi devono essere educati a riconoscere i segni della LEA e dei disturbi alimentari, e a promuovere pratiche alimentari sane. Un ambiente di supporto che enfatizza la salute e il benessere generale è essenziale per il successo a lungo termine degli atleti.
Conclusione
La dieta ipocalorica nelle atlete con conseguente bassa disponibilità energetica è un problema grave e molto comune, che può avere effetti devastanti sia sulla salute che sulle prestazioni sportive. È essenziale aumentare la consapevolezza di questi rischi e adottare misure preventive adeguate per garantire il benessere delle atlete a lungo termine.
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(Fonte immagine: Foto di Drazen Zigic on Freepik)
Bibliografia
- Jeppesen et al. (2024), “Low energy availability increases immune cell formation of reactive oxygen species and impairs exercise performance in female endurance athletes”, Redox Biol, 75:103250.
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